Isotta del cinghiale – la miniatura e il libro nel basso medioevo
«Nel medioevo cristiano il libro non era semplicemente un oggetto d’uso ma valeva come testimonianza della promessa salvifica e il suo valore simbolico non era inferiore a quello della croce»
(Otto Pacht, “la miniatura medievale”)
Dal liber di papiro al codex in pergamena, il libro conosce nel corso dei secoli un’evoluzione profonda nella forma: nel lungo periodo del medioevo fioriscono nei grandi monasteri e nelle abazie di tutta Europa scuole artistiche e di pensiero in grado di produrre i più bei codici miniati della loro epoca.
È in questo contesto che si collocano le figure, talvolta coincidenti, dell’amanuense e del miniatore; in un mondo dove il libro non rappresenta un semplice veicolo di trasmissione di informazioni ma un vero e proprio oggetto sacro, simbolo di superiorità morale e culturale, tramite tra mondo umano e mondo divino, il copiatore e l’artista hanno un compito importantissimo: tramandare agli uomini del loro tempo un immenso patrimonio culturale, filosofico e soprattutto religioso. Le parole dei grandi uomini del mondo Antico, i trattati filosofici, gli scritti religiosi, di medicina, sulla natura, ci sono pervenuti grazie al lavoro paziente di queste figure: in gran parte religiosi, nel tardo medioevo spesso artigiani specializzati, in qualche caso particolare anche donne.
Una di loro è Christine de Pizan, poetessa, scrittrice e calligrafa vissuta a cavallo tra il XIV e il XV secolo, intellettuale molto apprezzata alla corte di Francia e responsabile di una bottega di scrittura, autrice di numerosi testi, tra cui ricordiamo il Livre de la Cité des Dames e Le Livre de Trois Vertus per il carattere estremamente moderno e innovativo con cui presentano la figura femminile, troppo spesso denigrata dai contemporanei e dai grandi pensatori dei secoli passati.
A questa figura è ispirato il personaggio fittizio di Isotta del Cinghiale (riferimento scherzoso alla famosa marca di pennelli), calligrafa e miniaturista operante alla fine del XIV secolo che offrirà ai visitatori un quadro generale e curiosità varie sulla professione del calligrafo e sullo sviluppo del libro nel medioevo cristiano utilizzando documenti, oggetti e immagini per far conoscere questo mondo estremamente vario e interessante.
BIBLIOGRAFIA
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- Alexander J. J. G., I miniatori medievali e il loro metodo di lavoro, Modena, Franco Cosimo Panini, 2003
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- Le Goff J., Il medioevo – alle origine dell’identità europea, Bari, Ed. Laterza, 2006
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